Club ufficiale proprietari Honda VFR
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VFR 1200 F – Test Ride by Martu

Il nostro test in anteprima – by Martu

Dopo tante parole dai vari giornalisti, finalmente un test fatto fa uno di noi. La fortuna ha voluto che un socio VIC, Martu, fosse scelto, unico italiano, a partecipare alla prova di presentazione in Spagna.
Ecco il suo resoconto.

MALAGA 28/11/2009

Da quando sono uscite le prime foto e ancor prima il manichino all’Intermot 2008, non mi ha mai suscitato grandi entusiasmi, tuttavia l’approccio visivo diretto si e’ rilevato un’autentica sorpresa.

Sabato 28 arrivo in hotel, e dopo aver preso possesso della stanza e visionatala mi consolo del fatto di non doverne pagare il conto, una doccia veloce ed esco alla caccia delle moto, giro per le strutture dell’hotel e nulla, trovo i box, con le insegna dell’ala in bella evidenza, delle moto non c’e’ traccia, gironzolo per il parco, la piscina e per ingannare l’attesa mi rifugio al bar per farmi un gustoso piatto di Jamon Serrano e un’ottima birra del posto, qualcuno deve ben provare le pietanze del luogo.

All’uscita la sorpresa, in lontananza il rombo semi familiare, ed eccole, sono due, rosse, parcheggiano, i piloti scendono, si tolgono il casco con il sorriso: questo mi lascia presagire la bonta’ del mezzo. Cerco di cogliere le impressioni a caldo, cosa non facile viste la varieta’ di lingue che ascoltero’ in questi due giorni. Comunque sembra che la facilita’ ed agilita’ di guida sia l’argomento principale, vedremo domani, intanto me la guardo un po’, scatto le prime foto,

ed effettivamente il mezzo visto dal vivo ha una resa nettamente diversa, le linee sinuose amalgamo le carene ed in effetti la moto e’ piu’ piccola di quello che sembra in foto, per carita’ non e’ un Ciao, ma pensavo peggio, la parte anteriore avvolge parecchio la ruota anteriore ed il serbatoio si sviluppa molto in alto per avvicinare la seduta al manubrio, e questo crea l’effetto visivo di moto grossa, accentuato dal fatto di avere anche una linea posteriore molto snella rispetto la ultime VFR, le dimensioni non sono superiori alla mia RC46 anzi.
Mi siedo, la alzo dal laterale, il peso in effetti ce’ ma non e’ tanto diverso dalla mia, l’accoglienza a bordo e’ una gradita sorpresa, la moto risulta snella fra le cosce, la sella mi sembra anche piu’ bassa i piedi toccano il suolo con le gambe piegate, il manubrio leggermente piu’ alto e la seduta piu’ vicina a quest’ultimo che combinato alla prominente gobba sul serbatoio lasciano presagire ad una borsa da serbatoio dalla capacita’ molto limitata, quindi la postura e’ leggermente piu’ turistica. La sella mi dicono essere costruita da un materiale coperto da brevetto, in effetti al tatto e alla natica risulta molto confortevole, come si dimostrera’ nella giornata di domenica, non si schiaccia come la gommapiuma ma non e’ troppo dura, e mi sembra offrire anche un buon grip, lo spazio longitudinale e’ buono e posteriormente e’ presente il bozzo dove appoggiare le terga durante le accelerazioni ;-).

Il cruscotto non mi entusiasma piu’ di tanto, sia per le linee poco armoniche rispetto al frontale del mezzo sia perche’ ricalca quello del Vtec, contagiri analogico centrale e due display LCD laterali, l’unica aggiunta e’ l’indicatore della marcia inserita, che volete che vi dica, leggere la velocita’ sul display mi risulta piu’ difficile, sara’ l’eta’?

I nuovi blocchetti elettrici per me sono molto gradevoli e risultano funzionali e intuitivi da usare, sul blocchetto dx e presente il pulsante delle 4 frecce.

Il posteriore della moto, come gia’ detto risulta molto snello e come linee non mi dispiace, per il disegno del faro posteriore vale il discorso del cruscotto, secondo me non legano con le linee morbide e sinuose del frontale.


Lo scarico………… gia’ il tanto criticato scarico, e’ li’, ed a seconda delle angolazioni in cui si guarda cambia fisionomia, lo guardo lo riguardo e non c’e’ verso di mascherarlo, cosa vi devo dire non so’ ancora adesso se lo odio o se mi piace, forse sara’ proprio per quello che lo hanno fatto cosi.

Bene tanto che vi racconto tutte queste menate, si sente arrivare un gruppo nutrito di moto, sono loro eccole arrivano altre 4,5,6,7 tutte rosse, e scendono i piloti, e sorpresa per me, due personaggi conosciuti sulle pagine web, sono Yosuke Hasegawa e Teofilo Plaza, rispettivamente capo progetto e designer del nuovo VFR 1200, presentazione di rito e foto immediata con Hasegawa simpatico e disponibile. Teo scappa per un soffio dalla gogna fotografica. Questa e’ stata sinceramente una graditissima sorpresa per me e si riveleranno nel corso di questi due giorni persone disponibili e simpaticissime.


Bene la giornata volge al termine, e la scaletta prevede ancora aperitivo, presentazione del mezzo e cena nella chiesa dell’hotel. Gia’ dovete sapere che mamma Honda ha scelto come location della presentazione un hotel che ha piu’ stelle del salumificio Negroni, nato dai resti di una frazione disabitata con all’interno una chiesa.


Quindi tornando al programma si va’ all’aperitivo in chiesa, non riesco a entrare che un cameriere mi rifila subito un bicchiere, contro ogni mia resistenza, o quasi, ed entro in chiesa. Tavoli finemente apparecchiati, cibo e vini in quantita’, sul fondo uno stupendo organo sovrasta l’altare e sopra quest’ultimo un bellissimo 1200 bianco, ho qualche vacillamento che subito scaccio prelevando un’altro bicchiere dal cabaret di uno dei camerieri di passaggio, e torno alla motona , bella, un bianco perlato meraviglioso, rossa e’ bella ma bianca secondo me e’ ancora piu’ fine. Arriva Hasegawa e parlottiamo della moto, scopro che anche per lui e’ la colorazione piu’ gradita, e dietro mia richiesta mi mostra la valvola parzializzatrice allo scarico, messa all’uscita della bocca superiore, azionata da attuatore elettrico posto sotto il fianchetto sottosella dx, ottimizza il rendimento ai bassi regimi restando chiusa e aprendosi agli alti. Fra un dato tecnico e l’altro ci provo……..glielo devo chiedere ……………a quando una versione R per la superbike? Trasale, mi guarda in faccia e nega che ci sia un progetto simile……….va beh pazienza, voi ci credete?


Presentazione
di rito bla bla bla motore piu’ piccolo, scoppi irregolari big bang, bla bla estetica..bla bla e infine gli accessori con un paio di cose interessanti tipo con la chiave della moto si aprono anche borse e bauletto, questi componenti sono di facilissimo smontaggio e per le borse laterali non servono gli inestetici telai, di contro la capacita’ di carico non e’ granche’: 29 lt le valige e 31 lt il bauletto. Si potra’ adottare uno spoiler aggiuntivo al cupolino che non rovina piu’ di tanto l’estetica della moto, in unione a due palpebre laterali che deviano il flusso d’aria dalle mani, anch’esse non troppo invasive esteticamente, manopole riscaldate dal diametro ridotto tipo quelle tradizionali , che hanno una zona differenziata di riscaldamento: meno calde sopra per il palmo della mano e piu’ calde sotto per le dita. Teli coprimoto e linea di abbigliamento dedicata al V4, quest’ultima niente di che.

Comincia la cena e mi trovo al tavolo con diverse persone fra cui un giornalista polacco, che scopro appartenere al VFR club Polonia, quindi magari si potrebbero, in futuro allacciare qualche tipo di relazione e/o incontro, si vedra’.


All’altro lato del tavolo un minuto giovane e timido Giapponese che scopro essere l’Ing. Tanaka, la persona che ha seguito lo sviluppo della moto, e’ due anni che ci gira in lungo e in largo, e mi dicono che e’ uno dei pochi ad avere l’abilitazione per i collaudi dei mezzi ad alta velocita’ di casa Honda, nel corso della serata gli chiedo se l’indomani posso attaccare lo sticker del VIC sul cupolino della moto, incuriosito se lo fa’ mostrare e strabuzzando gli occhi e spalancando la bocca mi dice ” lo voglio ”, cavolo e l’unico che ho, riesco a farmelo ridare promettendo di spedirgliene alcuni per posta, ci si scambia i bigliettini di rito e si conclude la serata fra chiacchiere di vario genere.

Le previsioni per la domenica non lasciano presagire nella di buona si va a dormire sperando di avere la clemenza del tempo, beh buonanotte a domani…..

Dormi tranquillo Martu, la tua VFR ti aspetta!!!

MALAGA 29/11/2009

Trrr Biip Trrr Bip Trrr Biiiip… azz la sveglia, dov’e’ il cellulare, eccolo, cacchio non ho dormito niente, mah sara’ l’agitazione per il test o forse il vino che mi ha fatto bere a “forza” il cameriere ieri sera.

Mi alzo, il primo pensiero e’ per il meteo; esco sulla terrazza……………………..non piove. Il cielo e’ pieno di nuvole, in lontananza il chiarore di un timido sole: taci che forse ci riusciamo.

Mi vesto, mi colaziono e mi abbindo da moto. Esco dalla hall, mi dirigo verso il garage. Sono le 8,30, le moto sono gia’ tutte fuori e lustre come pavoni; che impatto, sono otto, tutte rosse in fila, mentre arrivo un meccanico inizia ad accenderle una ad una per il riscaldamento, che concerto, sto’ in silenzio, ascolto inebetito.

Mi sveglio nuovamente, cerco la ragazza di Honda Europe e chiedo lumi di come funziona. Lei prende un cartello con su il mio nome e mi porta alla moto: stupendo mi da’ la n°1.
Ok, poso il casco e zaino sopra, sono in leggero imbarazzo per via dei fotografi e delle telecamere che mi attorniano, non sono per nulla un soggetto da Grande Fratello, anzi.


Attacco l’adesivo del V.I.C. in bella mostra sul cupolino e mi faccio fare le foto per il sito. Al mio fianco arriva uno dei due giornalisti Polacchi presentandosi con un caschetto aperto da scooter. Dove vai con quel coso oggi? E scoppiamo tutti e due a ridere……..

La prima parte della mattina la passiamo a fare il book fotografico alle moto in movimento, ogni partecipante parte al seguito di una macchina con a bordo un fotografo.

Arriva quindi il fatidico momento tanto atteso, salgo in sella per il mio turno di foto, e puntualissima, come un’orologio svizzero si presenta, odiata insidiosa da buona guastafeste come solo lei sa fare………la pioggia, porc vaff ecc, pazienza, andiamo, giro la chiave e pigio il pulsante, e qua’ una delusione, l’avviamento non e’ ad impulso (come la maggior parte delle moto nuove) ma devi tener premuto il tasto, se non altro parte senza problemi, e vorrei anche vedere, mi avvio alla linea di partenza e attendo il mio turno, davanti a me il giornalista Norvegese che vedo zampettare per tenersi in equilibrio, e dico tra me e me, strano i nordici sono normalmente molto alti, probabilmente questo avra’ origini Genovesi ;-).


Finalmente arriva la mia Honda Jazz con portellone aperto e fotografo a penzoloni, e’ fatta, si parte, mi sento un po’ impedito oltre che emozionato, seguo la macchina sulla strada, che e’ stata chiusa al traffico per l’occasione, e cerco di seguire al meglio le indicazioni del tipo, vai a destra a sinistra, piu’ vicino, piu’ lontano, di nuovo a destra, dopo un paio di Km la strada finisce, e finalmente smette di piovigginare, infatti, diluvia…….si torna indietro liberi.

Finalmente solo io e lei, in intimita’, tutta per me, infilo i guanti in lattice, non pensate male sono quelli per la pioggia, e mentre il giornalista Polacco si sfoga in un burnout fra le imprecazioni di tutto lo staff Honda, parto e ritorno verso la base, innesto la prima, seconda ci apr…………….oooooooooooooooooooooo, cazzo, concedetemelo, i 170 e passa cavalli ci sono ed e’ meglio non stuzzicarli molto nelle prime marce viste le condizioni del meteo; snocciolo tutti i rapporti, il cambio e’ fluido e preciso come al solito in casa Honda, ma si arriva presto al parcheggio.

Veloce riordino dei partecipanti, e completamento della vestizione antiacqua, si recuperano alcuni giubbotti antipioggia, il Polacco imperterrito parte in tuta di pelle e casco aperto, non sa’ cosa lo spetta, dal box a sorpresa spuntano vestiti da pioggia anche Hasegawa e Tanaka che assieme alle altre staffette predisposte dalla Honda completano il plotone, rapido briefing per segnalare alcuni punti pericolosi sulla strada e modalita’ di segnalazione delle stesse, nuova occhiata al tempo che non ci pensa minimamente a smettere e finalmente si parte per il test vero e proprio.


Incolonnati si ripercorre nuovamente la strada di prima e finalmente si inizia, usciamo dal paese e imbocchiamo immediatamente un tratto di superstrada movimenta da bei curvoni e saliscendi, finalmente posso godermi la moto e fare un po’ di considerazioni solo in compagnia di alcune gocciolone d’acqua che mi si infilano nel casco.

La prima cosa che ti colpisce di questa VFR e’ che e’ un VFR. Non temete, non sono impazzito e mi spiego; e’ come quando arrivi a casa e sprofondi nella tua poltrona ormai perfettamente conformata alle tue belle chiappe, o come quando torni da una lunga vacanza, varchi la soglia ed esclami “finalmente a casa”. Ecco, e’ questo che voglio dire, questa moto e’ cosi’, facile sincera ed intuitiva, sembra di averla sempre guidata. La maneggevolezza sembra anche meglio della mia, la moto e’ comoda e risponde ottimamente a tutti comandi. Mi stupisce piacevolmente la rigorosita’ direzionale su questi curvoni funestati dal diluvio che ormai piacevolmente ci perseguita, troviamo alcune delle curve che sono state rigate per l’applicazione del nuovo strato di asfalto, la moto ci passa infischiandosene altamente, a differenza mia che mi sento tanto un palo per bandiere.



Il motore di questo mezzo e’ notevole. Con le prime tre marce la moto schizza via in modo impressionante, cosa impensabile per i vecchi 800. La potenza e’ tanta, le velocita’ salgono in modo vertiginoso, mi tranquillizzo e penso a godermi la coppia del motore, e che coppia ragazzi; rallento per provare la ripresa, scendo verso i 2500 giri e apro la manetta, Il motore e’ un po’ assopito fino ai 3000, ma poi parte con una bella forza in spinta che aumenta costantemente fino intorno ai 6000 dopo i quali si trasforma e inizia a spingere da cattivo … e poi basta, sono arrivato a 8000 giri, ma velocita’, condizioni del fondo ed il gruppo mi consigliano di mollare: che bello mi piace.

Mi ripeto in altre prove del genere fino a quanto su un bel freccione bianco dipinto sul manto stradale riesco a far patinare la ruota posteriore. Probabilmente un controllo di trazione non sarebbe male, penso, con tutta questa coppia. Infatti piu’ tardi vengo a sapere che un paio di giornalisti nei giorni prima si sono sdraiati per lo stesso motivo: bene, su un mezzo del genere dovrebbe essere di serie. La trasmissione a cardano non mi da’ problemi, d’altronde visto le condizioni non riesco a sfruttarla a dovere; comunque non mi sono accorto di differenze, a parte una risposta un po’ piu’ secca nell’apri/chiudi con le marce alte, ma niente di traumatico.

Il suono del mezzo mi e’ stato ampiamente decantato nella presentazione del sabato ed in effetti il suono gutturale di aspirazione e’ discreto, a cui contribuisce sicuramente la diversa fasatura a scoppi irregolari dei cilindri. Sicuramente diverso dalla mia RC46, ma dipende dai gusti, non mi dispiace.

Abbiamo fatto un centinaio di Km, ci fermiamo per la pausa caffe’. Al contrario nostro la pioggia non si ferma.

Ci rifocilliamo, giunge notizia che sulla montagna la visibilita’ e’ pessima. Una rapida inchiesta fra i partecipanti rivela che le persone asciutte si contano sulle dita di una mano; si decide a malincuore di modificare il giro e rientrare in hotel, se migliora si potra’ fare un’uscita pomeridiana.


Riprendiamo le moto, sembra piovere ancora piu’ forte, se possibile, torniamo in strada e continuo le valutazioni sulla moto.

Vi ho gia’ detto della frenata? Noo? Ecco questa mi e’ piaciuta particolarmente, potente e modulabile, le pinze anteriori a sei pistoncini sono un portento, ma quello che mi ha impressionato e’ il freno posteriore: quando lo azioni la moto si abbassa piatta come un felino, con un’ottima azione frenante.

La carenatura offre un ottimo riparo aerodinamico fino a velocita’ che sono piu’ in relazione con lo strappo della patente che con il codice della strada, devi proprio stare diritto per avere un po di fastidio.

Il confort a bordo e’ elevato, ottimo riparo, ottima l’imbottitura della sella e le vibrazioni restano le solite del 4 a V, ne piu’ ne meno.

Non so se sia la seduta un po’ piu’ vicina al manubrio o sia stato fatto per non farti accorgere della velocita’ che stai facendo, mhhh non credo, ma per guardare la strumentazione devo abbassare un po’ troppo la testa e non mi garba molto, distoglie lo sguardo dalla strada, anche se l’unica cosa che si vede e’……..nulla, un’enorme nube d’acqua.

Siamo quasi arrivati, do’ le ultime manate di gas per godere ancora un po’ del bel motorone High Torque, e mi godo la pioggia che mi accompagnera’ per tutto il resto del giorno.
All’arrivo siamo tutti fradici e infreddoliti, ci diamo appuntamento per il pranzo e via per un turno di decongelamento sotto la doccia bollente.

A pranzo siamo tutti assieme in un tavolone, chi parla di moto, chi di altro. A me e’ toccato la zone delle lingue, uno spettacolo, dopo la pioggia, lezione e di polacco e di giapponese: cacchio, io ho gia’ difficolta’ con l’italiano!!! Comunque le risate sono assicurate.

A fine pranzo arrivano i fotografi armati di notebook e ci fanno vedere i rispettivi book fotografici, ci omaggiano di chiavetta usb con foto e filmato del giorno. Bellissime, non vedo l’ora di farle vedere a tutti, azz potevo portarmelo il pc, ma dai, vuoi che non ci sia un’ internet point in questo Hotel. Detto fatto, collego e spedisco i primi fotogrammi ai ns. bravi webmaster che non tardano piu’ di tanto a pubblicarle.

Nel pomeriggio per fortuna non smette di piovere, altrimenti sai che palle di nuovo in moto!!!

Espleto alcune formalita’, come il mega questionario di casa Honda, e decido di farmi un sonnellino per recuperare le ore perse nella notte.

L’ultima cena, si svolge nel piu’ intimo dei tre ristoranti dell’hotel; mi siedo ad un tavolo da sei ed ho l’onore di avere come commensali Hasegawa, Tanaka e Plaza, cosa volete di piu’? Nonostante qualche problema di lingua, la serata passa piacevolmente alternando discorsi di moto a cose piu’ frivole. Ricevo notizia che domani un gruppo di tre giornalisti parte da qui e va’ a Bruxelles tutto per strade statali, quindi monitorate i siti di moto che presto usciranno altre notizie.

Si fa tardi, siamo tutti stanchi, domani e’ giorno di partenze, alcuni di noi hanno l’aereo alle sei. Siamo ai saluti, baci, abbracci, scambi di mail e ringraziamenti.

La serata e’ finita, la carrozza si trasforma in zucca, domani si torna alla vita normale.

Ringraziamenti:
– Honda Europe
– Yosuke Hasegawa
– Teofilo Plaza
– Masatsuko Tanaka
– Tutto lo staff Honda in Malaga
– Carlo Sabbatini Honda Italia
– Teresa e Katia di Honda Europe



Il comitato di benvenuto del V.I.C. che mi attendeva all’ aereoporto di Genova

Tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi

Ciao e a presto in sella

MARTU

VFR 800 RC46 ’99 50° ”TURNA”
VFR 750 R RC30 ’91 ”B&B”

RIMANIAMO IN CONTATTO!

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