Malgrado la sua VFR 750 F sia saldamente al vertice della categoria sia nelle prestazioni che nelle vendite, la Honda decide di modificarla per la sua terza stagione. Se a prima vista non sembra sia cambiato nulla, le modifiche sono di una certa importanza, in particolare per la ciclistica. Ma andiamo con ordine.
CICLISTICA
Qui le modifiche sono notevoli. La forcella diventa da 41 mm, cambiano i cinematismi del Pro-link e diverso e’ pure il monoammortizzatore. Le ruote diventano entrambe da 17″ (prima erano da 16″ davanti e 18″ dietro) con pneumatici di sezione maggiorata e nuovi cerchi (derivati da quelli delle CBR).
Restano invariate le altre quote geometriche fondamentali come pure il telaio. Pur essendo la frenata gia’ ottima, i dischi anteriori vengono portati a 296 mm, mentre quello posteriore resta da 256 mm.
CARENATURA, ESTETICA E COMANDI
Cambiano le dimensioni e la posizione degli sfoghi dell’aria calda per cercare di ridurre uno dei maggiori problemi della prima VFR, l’eccessivo riscaldamento delle gambe del pilota. La carenatura ha un puntale aerodinamico piu’ accentuato, e’ piu’ lunga inferiormente e piu’ estesa
posteriormente ed inoltre e’ costituita da piu’ pezzi per facilitare la manutenzione.
Le frecce anteriori sono ora integrate nella carenatura mentre quelle posteriori sono piu’ raccordate e strette. Gli scarichi sono piu’ raffinati grazie ad un silenziatore rivestito di acciaio inox, il cupolino e’ regolabile su 2 posizioni, i comandi elettrici al manubrio sono piu’ + raffinati e la strumentazione , oltre ad un look grafico un po’ diverso, ha in piu’ l’indicatore di livello della benzina e l’orologio.
Cambiano le pedane del passeggero, ora in alluminio e molto piu’ belle. In definitiva, una cura del dettaglio ancora piu’ maniacale su una macchina gia’ quasi perfetta. Compare per la prima volta il colore rosso, che diventera’ poi quasi l’emblema della VFR.
MOTORE
Piccoli affinamenti per il motore, piu’ alla ricerca di un miglior rendimento che di una maggior potenza. Infatti viene dichiarata la stessa potenza massima (105 CV a 10500 rpm), ma con un incremento medio di 5 CV su tutta la curva di erogazione.
Le modifiche principali sono l’aumento del rapporto di compressione (da 10.5 a 11.1), la riduzione del diametro dello stelo delle valvole da 5.5 mm a 5 mm e l’aumento del diametro del fungo per quella di aspirazione da 26.5 mm a 27 mm. Cambiano anche l’alzata delle valvole ed il diametro dei carburatori.
PRESTAZIONI – CONSUMI – GUIDA – FRENI
Le modifiche al motore portano ad un leggero miglioramento delle prestazioni, soprattutto in ripresa. Il consumo migliora, ma di poco, restando sempre un po’ alto per la categoria.
La guida diventa piu’ precisa, ma per alcuni si perde il magico equilibrio della versione precedente, forse anche per colpa dei pneumatici di primo equipaggiamento. La frenata risulta fin troppo potente e perde in equilibrio rispetto alla versione precedente.
Comunque globalmente si resta su altissimi livelli.
MANUTENZIONE
Non ci sono cambiamenti sostanziali e quindi anche questa VFR e’ robustissima.
Per la manutenzione guardate la scheda di manutenzione per il modello RC24.
COLORAZIONI DISPONIBILI
1988: Bianco perlato – Rosso fuoco – Nero
1989: Bianco perlato – Rosso fuoco – Nero
PREZZO
Nel 1988 costava circa 13 milioni di lire chiavi in mano.
La VFR 750 F – RC 24 II resta in vendita per 2 anni (1988-1989), verra’ sostituita nel 1990 dalla versione codice RC 36.
Per l’anno 1989 non vengono segnalate modifiche.